venerdì 29 agosto 2008

Adagiata

Questo sarà un post come quelli che condannavo qui, cioè parlerò di cose che non conosce/non ha letto/non sono di interesse a nessuno: il mio primo (tentativo di) romanzo, dal titolo Adagio ma non tanto.

Chiariamo subito che non è un fantasy!

Perché ne parlo, visto che appunto non lo conosce nessuno? Perché nel rileggere la scheda di valutazione della casa editrice a cui lo avevo mandato mi sono scaturite riflessioni di carattere generale e vorrei condividerle.

Mi si fanno i complimenti per la forma, il linguaggio e l’ambientazione. Ma cosa non va?
La trama.
Brutta storia.
E non per incongruenze, no…
Quello che secondo loro non va è questo.

1) succedono in realtà poche cose, e si ha la sensazione che il romanzo sia “sbrodolato”
2) i dialoghi sono curati e precisi, ma troppo pesanti, lunghi, didascalici
3) tutti i personaggi sono femmine
4) non c’è neanche una storia d’amore
5) si parla tanto (troppo) di musica barocca

La prima cosa che mi ha stupito è che non hanno nemmeno sfiorato quello che io ritenevo essere il maggiore difetto del romanzo, cioè l’essere ambientato negli anni ottanta senza nessuna vera ragione se non quella di essere stato concepito allora. Riscritto daccapo, è ovvio, ma impossibile da trasportare ai giorni nostri. Quindi, ormai datato.
Va bene, forse hanno deciso che questo non era un difetto così grave.

Rileggendo il mio lavoro a distanza di due anni, temo di dover ammettere che i punti 1) e 2) hanno qualche fondamento. Ho avuto anch’io, ora, la stessa sensazione, soprattutto riguardo ai dialoghi, agli “spiegoni” di pagine e pagine, e d'accordo che la protagonista è volutamente pedante e pignola, ma così è esagerato. Inoltre le ragazze –benché si tratti di persone di cultura superiore alla media- parlano veramente troppo come un libro stampato.

Al 5) rispondo: mbé? La protagonista è una musicista, cosa pretendete? Certo, ci sarà chi si annoierà…come mi annoio io a leggere di paginate di ricette di cucina, o di gare sportive, o di combattimenti, eppure son tutte cose che si trovano in ogni genere di libro, senza che nessuno pensi ad appiccicarci l’avvertenza: romanzo per sportivi-per cuochi-per guerrieri…

Ma ciò su cui non sono affatto d’accordo, come si può immaginare, è che il punto 3) rappresenti un difetto oggettivo. Cioè, bisogna rispettare le quote azzurre/rosa nello scegliere i personaggi? Ci vuole la par condicio? Non ci sono, no, vero, caterve di libri in cui non compaiono personaggi femminili degni di nota, e va bene così?
Ma va bene così davvero, uno scrive di quello che gli pare e usa i personaggi che gli servono! Non ti piacciono? Vai a leggere qualcos’altro!

E da qui discende, credo, il pernicioso punto 4), perché certo, se la protagonista è femmina, la sua vita sentimentale dev’essere sempre sviscerata, diciamolo, è l’unica cosa che valga la pena raccontare di una donna! Una donna, cioè, dai, cos’altro può fare…se non offrire la possibilità di esibirsi a un personaggio maschio che finalmente ravvivi la trama?

Ah, scusate lo sfogo. E’ generale, appunto, non diretto verso i compilatori della scheda. Se della gente così rigorosa sulla forma arriva a discutere del contenuto, vuol dire che hai già passato diversi livelli di scrematura.

Ma il punto ora è un altro. E’ una storia a cui sono molto affezionata, ma non posso più perderci del tempo, ho tante altre cose che vorrei scrivere e che meritano il loro turno. Quindi, addio, Adagio ma non tanto. Appena avrò capito come fare, lo trasformerò in ebook e lo metterò qui.

lunedì 25 agosto 2008

Ammasso materiale informatico



Tanto per non lasciare il blog apparentemente abbandonato, ma non volendo nemmeno sprecare i bellissimi post che sto preparando per questo periodo estivo così deserto, faccio il punto della situazione.

Prossimamente vorrei scrivere di: libri che mi capita di leggere, riflessioni sui miei manoscritti (che poi perché continuiamo a chiamarli così se più nessuno li compila a mano), prese in giro dei miei compari musicisti…tutta roba di dubbio interesse per gli altri, ok.

Avevo chiesto al mio amico Emi di scrivere anche lui qualcosa, pensando a un pezzo sulla musica, magari serio, ma ora lui vorrebbe invece mandarmi da postare qui un racconto sconcio. Cosa faccio?

Visto che ha avuto un discreto successo l’email del direttore del laboratorio a proposito del vestiario, eccone un’altra, fulgido esempio della prosa limpida del nostro stimato dirigente.

Oggetto: materiale informatico dismesso

Occorre ammassare al più presto il materiale informatico non più utilizzabile, allo stato sparso in giro, in una stanza perchè possa essere allontanato.
Dovrebbe arrivare una ditta che lo fa. Per i più deboli, se è il caso, farsi aiutare da Gianfranco con carrello.
La stanza individuata è la 130 al primo piano zona R***i che ne è informato. Non bisogna occuparla tutta ma se è il caso ne troviamo un'altra.
Occorre compilare il file che ho allegato per quello che si ammucchia.
Se si allontana un solo pezzo che non ha numero ad es. una stampante, essendo il numero di inventario unico per PC + stampante + mouse, mettere quello.
La stampata del file la metto comunque a disposizione sul bancone di stanza 130 ma è preferibile che compiliate in informatico così resta traccia ad ognuno. Basterà poi unire i vari fogli stampati.
CIAO
(allegato: ammasso materiale informatico.doc)

Ora ho avuto un’illuminazione inquietante: e se spingessi il mio amico a scrivere invece di un’ammucchiata di materiale informatico?

lunedì 18 agosto 2008

Un po’ di fiducia, Emi…

Caro Emi, so bene da dove nasce la tua diffidenza per questa nuova clinica che ti ho consigliato. Le tue esperienze chirurgiche non sono state delle migliori, sebbene non si avvicinino neanche a quelle patite da altri miei conoscenti e parenti (tamponi dimenticati all’interno, flebo contaminate da detersivo liquido, trasfusioni con sangue del gruppo sbagliato).

Ho presente anch’io il tormento della tua operazione d’ernia inguinale, con l’ago infilato nel braccio per tutto un giorno e una notte, la saracinesca dell’ascensore che frustrava ogni tentativo di prendere sonno.
Nemmeno l’atmosfera rilassata e quasi gogliardica della sala operatoria ti aveva risollevato l’umore, quando era arrivato un tizio sconosciuto a presentarsi: salve, solo il nuovo anestesista mandato dal capoluogo, e tutti a salutarlo cordialmente, benvenuto e grandi pacche sulle spalle, nessuno lo conosceva né di vista né di nome, ma tutti pronti a credergli sulla parola. E tu rattrappito sul lettino che ti domandavi se non fosse un’orribile candid camera, o se invece mesi dopo non si sarebbe scoperta la verità: PIÙ DI TRENTA LE VITTIME DEL MITOMANE CHE SI INFILTRAVA NELLE SALE OPERATORIE…

Neanche quest’ultima rimozione dei calcoli alla cistifellea (ma come ci sei rimasto male nello scoprire che intendevano asportare tutta la cistifellea!) ti ha soddisfatto: prima non avevi niente e ora senti male.

E vogliamo parlare delle varie colonscopie coi dottori che ti sembrano tutti un po’ gay e ti fanno paura? No, lasciamo stare.

Capisco che tu ne abbia abbastanza.

Ma proprio non ti posso vedere con questa infiammazione alla mano, il dito rattrappito e gonfio per la fatica di reggere il flauto basso per ore e ore, il dolore che ti costringe a fermarti e agitare il braccio in aria sventagliando il polso come un suonatore di nacchere.Tutta questa sofferenza mi strazia. E il problema si può risolvere facilmente, credimi!

Perciò ora piantala di urlare e stai fermo.

Ecco il chirurgo…
Un amante del piercing estremo, costui, ma è forse in discussione la sua vita privata? E’ bravo, sa quello che fa e ciò ti basti. Probabilmente non è neanche gay.

Dai, a cosa ti serve questo vecchio braccio rattrappito, perché ci tieni tanto, quando puoi averne uno nuovo fiammante che ti permetterà di suonare tutto il giorno senza stancarti? Anzi, fossi in te farei un pensierino anche sull’altro braccio, in modo da diventare un musicista completo.
Cosa, che anestesia, hai brontolato finora contro quello dell’altra volta! Non fare il frignone. Guarda che bella infermierona bionda sta venendo a prendersi cura di te!
Scommetto che la affascinerai con la tua parlantina. Poi mi racconti, eh.


P.S.: Poi riparliamo con calma della tua idea di volermi far comprare e suonare un robo così:



giovedì 14 agosto 2008

L’abito fa il monaco…

O il chimico, nel mio caso. Da anni non ricevo più il materiale opportuno, mi presento stracciata e rammendata, lurida e abbruttita da macchie ormai indelebili, e intorno a me non vedo situazioni granché migliori.

Gente che sembra uscita da un’officina meccanica, tecnici disperati che, all’ennesimo squarcio sulla maglietta sfibrata dai fumi acidi, perdono il senno e se la strappano di dosso denudandosi in corridoio e scappando via.

Due tipi assai eleganti nel mio laboratorio…


Durante un servizio fotografico per un giornale locale, un mio collega ha dovuto usare ben tre magliette diverse –a seconda che fosse inquadrato di fronte, di schiena o di profilo- per riuscire a far sembrare che il suo vestiario fosse integro, anche se non proprio immacolato.

Abbiamo provato a mascherare i buchi con etichette adesive, ma anche quelle dobbiamo farcele bastare, recuperare tutto va bene, ma andare in giro con un codice a barre sulla schiena può dare adito a situazioni equivoche e pesanti dubbi esistenziali (Sono davvero diventata una confezione da 1 kg di potassio ioduro? E quanto costo? Dov’è la mia scheda di sicurezza? Sarò stata caricata in magazzino correttamente?).

Eppure c’e’ stata tempo fa una precisa comunicazione del direttore del laboratorio in merito alla faccenda.

Rammento, perchè se ne dia applicazione, alcuni punti riguardanti l'uso del vestiario:
1 ) il camice o la giacca corta vanno sempre indossati dai presenti in laboratorio addetti a lavoro tecnico
2 ) maglietta scarpa bianca e pantaloni lunghi sono vivamente raccomandati (alcuni incidenti per taglio da vetro rotto sono a testimoniare la necessità di avere piedi e gambe un poco protetti)
3) se per qualsiasi motivo si abbandona l'area del laboratorio (escludendo il tetto per le bombole e il cortile per l'accoglimento campioni) occorre spogliarsi del camice o giacca
4) si lascia al buonsenso di ognuno la valutazione del grado di sporcizia degli indumenti
5) la voglia di pantaloni corti in periodo estivo indossati dal personale maschile va autorepressa
In generale va evitato di dare immagine di trascuratezza e disordine facendo calare la propria autostima
Ciao

Ed ecco che finalmente, dopo la brillante risoluzione del caso delle pipette scomparse, arriva qualcosina! Ci precipitiamo a rifornirci, ma la gioia dura poco.

Occorre fare attenzione, ci avvertono, al lavoro che andiamo a fare, perché questa nuova dotazione non va bene per tutti. Per una qualche disattenzione, un imprevedibile malinteso dell’ordine, sono stati acquistati dei camici infiammabili.

Ecco che monaci siamo, dei bonzi!

lunedì 11 agosto 2008

Riempitivo

Ho un sacco di idee, spunti per post interessanti e avvincenti, ma dovrei sprecarli durante questo mese di stanca, quando tutti sono in vacanza? Andrebbero persi, brucerei il mio materiale migliore per niente.
Conviene aspettare settembre.
Ma per allora mi sarò dimenticata metà di quello che volevo dire, e l’altra metà sarai ormai passata di moda.
Non c’è speranza, questo blog rimarrà sempre un contenitore di scemenze e basta; del resto non desideravo niente di più quando l’ho creato.

Quindi ecco un paio di scematine estive, tanto perché si sappia che sono viva.

Un saluto al mio fedele compagno di flauto (quello a destra):


Emi, quest’ultima barzelletta era proprio orrenda.

E anche al mio collega appena andato in ferie (è uno dei patisciosi che non vogliono farsi fotografare, perciò ho alterato l’immagine. Leggermente. Ma neanche tanto):

Ciao, Alf, divertiti!

giovedì 7 agosto 2008

La Poesia della Leggenda - 3

Parte terza - Primavera

Tormentato da contributi figurativi, un uomo anziano sogna sua sorella
ma la marinaia lo sgrida;
quando piove, un mercenario lascia la locanda con un nome stupido
e nel cercare gli amici quasi viene aggredito dall'acciaio
e si capisce subito che mente!
Ma uno non lo interroga e lui li porta tutti a fare una gita
su una pozzanghera di catrame...

Vedendo ancora il gioielliere, si domanda perchè i mostri lo cercano
ma nella tempesta un gracile studente urla e una donna guantata esita,
finchè la grandine la travolge e il timoniere impazzisce...
Così nella cabina degli asciugamani il capo è costretto a confessare,
imbullonato al pavimento!

Intrappolati in un vortice azzurro,
gli viene in mente di salvarsi con una palla da bambini,
ma l'ha presa il mago che già una volta ha incenerito suo fratello,
perciò se ne va da solo,
e sopra i relitti si sentono ancora i singhiozzi di un omone!

Due turisti in una ricca città, intanto, litigano per le pietre
e a uno è sembrato di vedere un ferito portato via...
Ma scappano inseguiti da una torre, mentre l'elfa guarda dalla finestra
e uno storico le racconta la cupa leggenda di un suicida
che ha rovinato il cancello;
la fregano però nominandola cavaliere
e un falso messaggio l'attira in trappola.

Due innamorati infelici hanno proprio scoperto che si fanno uova sode
e sono sconvolti;
si cavalcano maestosi animali facendosi male col giubbotto,
e pensare che a lui piaceva davvero la guerriera,
avevano chiacchierato mentre altri si picchiavano coi boccali
e davano fuoco al grembiule dell'oste!

Finalmente un muto può parlare ma non sa un accidente e non serve,
e in una città distrutta in fondo al mare seguono un animatore;
uno addormentato ricorda che gli hanno mostrato un'immagine falsa
inducendo un moribondo ad aggredirlo, ma una ragazza lo sveglia...

Il capo segue il marito di una sirena e scopre delle sacche d'aria
per avvertire tutti che c'è una guerra al piano di sopra
e che se pensano di star tranquilli coi pesci si sbagliano!
Così un cicerone parla di un pozzo nero e profondo,
ma ancora il nuovo fidanzato piange, ricordando le ombre cinesi sul muro.

Dei pescatori li trovano, vanno al mercato e li scippano,
ma si riconoscono e scoppiano in lacrime commossi!
Si incontrano così dei serpenti buoni,
però proprio mentre vanno volando a salvare la principessa
un vecchio dal berretto sghembo li prende a sassate e fa scappare le guide!

Però il suo drago diventa una collanina
la campata rimane sospesa in aria, mentre tutti corrono o penzolano flaccidi,
e si consiglia di non seguire una mappa falsa
ma di cercare un posto che non conosce nessuno.

Stufi dei vicoli ciechi, i compagni allora strisciano,
ma per pensare a un consanguineo uno perde di vista il portatore della gemma!

Così un fabbro corre come un disperato, facendosi venire un infarto,
l'amico sconvolto usa la spada tra i macigni ma in realtà non era il caso,
e se lo vede portar via in mezzo a una conca scura col disegno delle stelle...
Allora l'orefice spiega che lui per sbaglio ha spinto una colonna
ed è per questo che lo cercano.

Era però micidialmente facile entrare nel corteo,
e il capo infatti urla stranito in mezzo ai soldati:
due vengono portati alle segrete, ma si fidano ancora, e pesano parecchio.

I frammenti del vaso infranto galleggiano per aria
la signora non vuole affatto scambiare i fustini, smaltendo nel sonno i bagordi,
così la cella non è accogliente e si stacca la barba finta...

Sudando in un'armatura di scaglie, lui entra nell'aula
in mezzo a orride piattaforme,
ma mentre si inchina per salvare una dama gli suggeriscono di fischiare,
e così ammazza un sire coronato!
La ragazza, però, offesa, scappa con un'altra camicia
e lui la perde mentre suonano le sirene...

Annaspando nella biforcazione, due trovano la porta
ma si pungono e cadono tra i convolvoli;
gli altri si bloccano nell'arco con le pietre bagnate e sgombri nuotano mordendoli,
ma l'uomo generoso pensa che forse è lì sotto con un pazzo...
E proprio mentre l'acqua gli entra negli stivali incontra di nuovo
uno che gli è mancato!
Infatti era andato a prendere ripetizioni,
il bibliotecario per sbaglio gli ha dato una chiave
e così ha cambiato allineamento!

Ma è meglio per tutti se ci si schianta sulla colonna,
poi lui diventato potente caccia via gli stregoni,
tira fuori uno dal fango e salva l'avvelenato,
fuggendo con un volatile prima di incontrare un dio vicino al fuoco!

Così, spiega il cappellaio, l'equilibrio è ristabilito,
i funghi sono a posto
e non c'è nessuno a salutarlo di notte dal cancello
ma pazienza.

FINE


(MOLTO liberamente ispirato al vol. 3 delle "Cronache di Drangonlance")

domenica 3 agosto 2008

La Poesia della Leggenda - 2

Parte seconda - Inverno

Si rivoltano le tasche con un'irritante tiritera, elencando gli eletti;
e il martello viene venduto per finanziare gli scavi!
Un blasfemo glielo ha detto che era inutile cercare le navi,
ma loro sono testardi,
così il mezzosangue è geloso quando vede un predicatore
e le stelle cadute scavano buchi dentro di lui...
e quando, arrampicati, scoprono che la pozzanghera si è prosciugata,
una fionda fischia per dare l'allarme, il conestabile zufola spaventato,
e vengono tutti arrestati!

Quella che doveva essere una marcia di trionfo, però,
si trasforma in un ritrovo di marinai perchè un ragazzino sgattaiola;
un uomo gentile aiuta una signora e si balocca con la spilla
e intanto nelle sale della locanda, tra i pezzi di vetro,
il mago spiega che gli hanno affibbiato l'orologio
per insegnargli la compassione,
e non sembra che abbia funzionato...

In una biblioteca ben conservata,
ci si provano occhiali su piccoli nasi mentre le pagine si sbriciolano
sul disegno della sfera.
Immalinconito, un figlio butta la dama in un rifugio
e si sceglie per forza l'abito lungo:
cosa si può fare, nell'udire i corni, oltre a offrirsi di avvelenare il vino?
Ma non c'è bisogno di spingere le pietre e tutti cadono nella cantina,
protetti da un omone vestito di cuoio.

In fuga, ci si racconta la storiella delle biglie facendo voci diverse,
ma quando poi attraversano un fiume spettrale non c'è trippa per gatti:
orribili elfi morti vanno in giro a distribuire tesserini,
alberi urlano gocciolando succo di chinotto,
si vede anche gente che non c'è e muoiono negando di aver mangiato,
un'ostessa taglia a pezzi un vecchio per sbaglio
ci si avvelena con la serratura truccata
e alla fine un mostro verde si ritira
solo davanti a un evocatore che ha cambiato vestito.

Per fortuna si scopre che era stato solo un incubo
dovuto forse ai vapori della nave alla deriva,
ma è vero che un padre urla senza voce,
non potendosi staccare dal globo che poi sparisce nel sacchetto delle mollette.

Soffrendo il mal di mare,
il nano prende un pezzo di asta da dentro il ghiaccio,
ma vengono maltrattati dagli stessi parenti della mancata sposa,
in lotta per gli schiavi, e si pestano sulla spiaggia...
devono quindi sottrarre la palla mentre si dorme
e uscire in barca con una strana ragazza molto timida
che piange a lungo parlando di sua sorella che era un drago.

Sotto la cascata vola la coperta e lei li conduce in una tomba,
oltrepassando statue insofferenti,
senza dar loro tempo di provare a cuocere la carne.
Quando tutti si accasciano con un rumore di scudi,
il chiacchierone si nasconde,
con delle gemme vola in un corridoio e incontra un vecchio morto
che grida perchè c'è baccano e gli mostra l'affresco.

Gli altri intanto, usciti dal bosco degli orrori,
campano facendo numeri da circo e mentono alle guardie;
spuntano mani minacciose e lo trovano svenuto,
ma la ragazza si è strappata una manica inutilmente,
chè lui non si può impegnare per lei a causa del bottone rubato.

Un dio sotto mentite spoglie va con l'amico
in casa del capo dei cavalieri a bergli il vino buono
poi si rintanano fra gli scienziati e vengono lanciati con le catapulte,
sfiorando le reti, mentre il pavimento è invaso da spugne!
Si fa prima a ripulire se qualcosa non funziona,
spieghiamo al bambino che ha chiesto a che ora passa il tram.

Si trovano seduti a litigare davanti a un treppiede
e mentre lo gnomo prende appunti tra le file di seggiole
l'unica cosa da fare è prendere la rincorsa e spaccare il modellino,
poi tanto l'anziano calma gli animi e alle sue spalle esplode una pietra bianca...

Una torre è inutilmente difesa, ma dentro c'è un gheriglio di noce:
quando vede l'amico trafitto, la giovane dalla pelle bronzea non ha più dubbi
e si appresta a bloccare la testa degli animali nel corridoio con la serranda!

Gli sbandati sono in un porto di mare
uno si è cammuffato ma, capovolto nella rissa,
viene scambiato per un ufficiale a forma di lucertola:
incontra così un'antica seduttrice
che abita ora in una rosa di calcestruzzo
e persino un estremista non è riuscito a ucciderla
perchè veniva sempre fuori uno spettro e tante donne cantavano di notte...
Si intrattiene con lei,
dimenticando che una marinaia vuole il compenso;
un ubriaco lo segue e lui fa pratica coi filtri!

In una stanza secolare ci sono bui comodini
e fanno il funerale portando piatti di piume...
Ma nello stesso momento l'ereditiera con la rete sente dolore,
si punge col gioiello e corre nel bosco sfigurato:
portando con sè nuove idee fa un buco per terra,
ma quando vede che l'albero è cambiato
capisce che deve telefonare ai suoi perchè traslochino.

(MOLTO liberamente ispirato al vol. 2 delle “Cronache di Drangonlance”)