domenica 6 febbraio 2011

Sabato tranquillo con patate

Ieri mattina c'era il sole ma l'aria era fresca, tutto faceva presagire una giornata piacevole ed ero di buon umore.

Io e la mia cucina abbiamo appena festeggiato il primo anniversario; tra un mese, poi, sarà un anno che abito qui.

Espletati alcuni inevitabili lavori domestici, mi apprestavo a consumare un frugale pranzo a base di patate bollite schiacciate con pezzetti di formaggio fondente all'interno, con contorno di pomodorini...mi attendeva un pomeriggio rilassante in cui magari sarei riuscita a scrivere (questa intera settimana avevo poltrito in maniera vergognosa!), o almeno rileggere ed editare.

Oppure fare ancora la scansafatiche e giocare coi Sims, navigare senza meta, perdere tempo come sempre.

Insomma, cosa c'è di più bello della prospettiva di un tranquillo weekend domestico senza grane a cui pensare? Senza essere obbligati a fare niente e vedere nessuno?

Potrei uccidere per questo.
Ci sono andata vicino una volta.

Dovete sapere che dalla canna fumaria di mia madre sono sempre caduti sassolini e pezzetti vari, che attraversano la caldaia e si depositano sul pavimento.
Questo per spiegare come mai, mentre cucinavo, un rumore di sabbia da qualche parte nel muro non mi ha insospettita. Ho sentito suoni simili per diciotto anni.

Solo nel momento in cui -finalmente seduta a tavola e intenta ad assaporare finalmente le mie deliziose patate al formaggio- lo scricchiolio e il sibilo hanno raggiunto un'intensità e un'insistenza insolite mi sono allarmata.
Ho persistito nel mio atteggiamento di indifferenza ancora per un paio di secondi, cercando di convincermi che doveva trattarsi di qualcosa che stava accadendo fuori, ma alla fine un istinto atavico più furbo della mia parte razionale mi ha indotta a levare lo sguardo verso l'alto.

Affascinata, ho osservato una forma vagamente rettangolare di quasi un metro di lunghezza e poco meno di larghezza disegnarsi sul soffitto, poi staccarsi e scendere verso di me.

Se pensate che esageri, ecco:


Ora, il punto non è questo. Non è tanto che ho un livido viola sulla spalla, che abbiamo passato (con mia madre e il suo compagno) quasi due ore a togliere calcinacci riempiendo quattro sacchetti, che mi attendono spese impreviste non da poco.

E' che stavo mangiando, per la miseria!!!



RIVOGLIO LE MIE PATATE!