Aggiorno per dire (a nessuno) che sto andando a gonfie vele, addirittura meglio dell'anno scorso!
Oggi è la giornata in cui ci si aspetta di tagliare il mezzo traguardo, quello delle 25000 parole, e io sono a 32105!!!
Meglio che con Globus, Com'è possibile? Con questa storia raffazzonata, ambientazione evanescente, personaggi psicotici? E stavolta non ho rinunciato a prove e concerti, e sto lavorando come una dannata in accettazione, tornando a casa stremata...
Non mi sono esercitata durante l'anno.
Forse qualcosa di buono mi sta succedendo?
Una cosa però la so, e la voglio dire a chi pensa che scrivere di corsa in questo modo porti a un prodotto particolarmente schifoso.
Se la prima stesura, faticosamente stesa nell'arco di due anni e mezzo, de Il primo gradino non fosse stata riletta e corretta via via, non sarebbe affatto meglio, da un punto di vista formale, di quello che scrivo ora di getto. Ripetizioni, refusi, frasi inutilmente contorte e mancate concordanze, per non parlare di aggettivi inefficaci, passaggi scialbi...ci sarebbe tutto.
Non sto andando più veloce. Scrivo più a lungo. Mi costringo a farlo tutti i giorni, e non smetto quando non ne ho più voglia o sono arrivata in fondo alla scena, ma solo quando mi sembra di aver lavorato abbastanza.
Quello che è per forza di cose più sballato e bisognoso di revisione (ribadisco, non è che la forma non sia scadente, sto dicendo che lo sarebbe lo stesso) è il contenuto: tutte le idee nuove e i cambiamenti apportati in corsa non possono essere introdotti con calma nella parte precedente già scritta, non c'è tempo, ci si appunta la modifica da fare e si tira avanti.
Ci sarà molto lavoro da fare. Me ne sono resa conto con Globus, di cui avevo appena iniziato ad affrontare una revisione seria e mi mancano tuttora dei pezzi.
Ma, come ha detto qualcuno, una pagina scritta male può essere migliorata, una pagina bianca no.