Dopo un audace parallelo Napoli-Spagna 1600 (uno a zero), grande successo nel 2011, il mio gruppuscolo si è messo alacremente all'opera per sfornare un nuovo programma, Musica Dannata per l'appunto, raccogliendo pezzi dal sapore “esoterico” o vagamente pagano.
Battaglie carnevalesche con diavoli come protagonisti, frammenti delle fughe alchemiche tratte da Atalanta Fugiens, balletti di fate, danze della pioggia friulane.
Anche se a me il sottotitolo Musica per altri dei faceva pensare piuttosto a una roba così:
E
su tutto, in questo ripugnante cimitero dell'universo, si ode un
sordo e pazzesco rullìo di tamburi, un sottile e monotono lamento di
flauti blasfemi che giungono da stanze inconcepibili, senza luce, di
là dal Tempo; la detestabile cacofonia al cui ritmo danzano lenti,
goffi e assurdi, giganteschi, tenebrosi ultimi dèi...
Ma ecco la prima doccia fredda: il Comune non ci paga, abbiamo solo un rimborso dietro pezze giustificative –difficili da ottenere visto che il concerto si tiene nel centro della nostra città e ci andiamo a piedi– non organizzano un bel niente, le locandine sono a carico nostro, ci siamo trovati la sede da soli, gli assessori vengono solo a fare il comizio prima del concerto per farsi belli col nostro lavoro.
Come già è successo l'anno scorso, appunto.
Siamo tentati di mandare tutto al diavolo, come sarebbe anche in tema.
Ma i colleghi della rassegna, titolari delle altre due associazioni musicali coinvolte, ci supplicano: senza di noi rischia di saltare tutto, è un peccato e sigh sob buaahhh...
Insomma, alla fine ci saremo.
A un patto.
Non è proponibile in Oratorio una dicitura del genere. Imperativo cambiare titolo.
Poi possiamo fare quello che vogliamo, l'importante è cambiare il nome, che non sta bene.
Siamo in chiesa, dopotutto.
Perché far piangere Azathoth?