martedì 1 luglio 2008

Come fare concerti schifosi – Lezione 7

Come promesso, ora ci occuperemo delle possibili figure con cui i membri dell'orchestrina appena formata potrebbero trovarsi a interagire, facendo stavolta loro -incredibile ma vero- la parte di quelli normali.

I Collaboratori/ Parte I

Il Maestro del Coro

Intanto sono tutti maschi, e scoprirne il motivo potrebbe meritare uno studio sociologico. Un fattore decisivo potrebbe essere la dipendenza di molti Cori da parrocchie e preti, che ovviamente non affiderebbero mai a una donna nulla che non abbia a che fare con bambini piccoli. Un altro motivo è che il ruolo di Maestro del Coro richiede una persona dotata di grande carisma, energia e autorevolezza, qualità che -mi duole dirlo- non sono facilissime da trovare nel gentil sesso.

Ammettiamolo: anche se cerchiamo di nasconderlo, una qualche esperienza con una corale amatoriale è nel trascorso di vita di molti di noi, anche non musicisti. Soprattutto non musicisti, oserei dire.
Quindi non dirò nulla di nuovo nel sottolineare come il Maestro trascorra gran parte del tempo a sbraitare e bestemmiare, agitando la frusta e minacciando orrende punizioni corporali.

Ma è necessario. Credetemi, indipendentemente da età, ceto sociale, cultura musicale ed esperienza nel campo, i coristi si comportano sempre e comunque come una scolaresca in gita. Basta perderli di vista un secondo, allentare le redini e li si ritrova a schiamazzare nel confessionale, organizzare gare di rimpiattino nella navata centrale, appiccicarsi le gomme nei capelli e tirar giù gli addobbi dell'altare.
L'unico modo per ottenere qualcosa da loro ed evitare guai è farli vivere nel terrore: urlare senza preavviso, brutalizzarne uno a caso ogni tanto, piombargli anche in casa. Quei disgraziati devono sentirsi sempre sulle spine.
Tenere a bada un Coro non è uno scherzo, non è lavoro per animi gentili. E più il Coro è piccolo, peggio è: un apparente paradosso che in realtà si spiega perfettamente con la regola degli amiconi (*).

Può capitare che un Maestro (anche un ottimo Maestro di un buon Coro!) decida di volere degli strumentisti: qui entriamo in gioco noi, e non dobbiamo fare niente di particolare, il Maestro si è già inguaiato da solo chiamando persone che suonano strumenti che lui non conosce. Abituato a non porsi problemi di orchestrazione dei pezzi, sarà convinto che chiunque possa suonare qualunque cosa in qualunque tonalità, quindi ci proporrà partiture in fa diesis maggiore con la massima disinvoltura (sono trasportate per aiutare le voci, no?), oppure pretenderà che si raddoppi qualche linea vocale, incurante della reale estensione degli strumenti (che raramente ricalca quella di una voce umana).

Basta già questo per andare incontro al disastro. Ma se il Coro è bravo? direte voi. Be', il Maestro comunque crollerà presto. Il rapporto con musicisti suoi colleghi e quindi da trattare da pari è qualcosa di inesplorato, che il poveretto non sa gestire. Il solo dover continuamente aggiustare il tono di voce durante le prove d'insieme, per passare dall'urlaccio belluino alla conversazione civile a seconda che stia governando il Coro o dando istruzioni agli strumentisti, è per lui fonte di enorme stress e problemi gastrointestinali. Lo perdoneremo se ogni tanto gli scapperà un moccolo anche rivolto a noi, nell'emozione del momento.
Il grave è che questa continua ricerca di compromesso minerà la sua autostima, mettendo gravemente a repentaglio anche la performance vocale.

Un'avvertenza. Dal punto di vista umano, sconsiglio di interagire in qualunque modo coi coristi. E' meglio trattarli come parte dell'arredamento. Non vi fermate a far conversazione con le canne dell'organo, giusto? Sono forme di vita inferiori, mantenete le distanze.
Ma attenti a non prenderli neanche sottogamba: si tratta di gentaglia potenzialmente pericolosa (soprattutto quelli che cantano din don alleluia)!
E' probabile che veniate sistemati seduti davanti ai coristi, che incomberanno alle vostre spalle. Occhio, soprattutto se siete calvi. Per il ragazzino ultimo arrivato e non ancora del tutto addomesticato la tentazione di attaccarvi un adesivo in testa potrebbe essere irresistibile.

Il Professionista

Almeno sulla carta, è un musicista vero, che non fa altro nella vita ed è ben noto nell'ambiente.
Fissare delle prove con lui è un'impresa estenuante, per via dei suoi numerosi e molto più importanti impegni, e alla fine ci si riduce a vederci all'ora di pranzo nel suo salotto, con la tv accesa e i marmocchi che strillano e corrono in mezzo inseguendo il cane.

La reverenza che i nostri musicisti dilettanti provano dinnanzi al grande nome impedisce loro di notare subito che il Professionista non ha minimamente studiato gli spartiti inviatigli, che lo strumento è scordato e che nella lettura a prima vista alla fine non è che poi lui sia così bravo.
La verità è che il Professionista vola ormai troppo alto sulle nostre teste, così in alto che la sua musica non arriva più alle nostre comuni orecchie.

Sarà anche per questo che alla fine egli taglierà gran parte del programma non trovandolo di suo gradimento, o perlomeno ridurrà all'osso la sua fattiva partecipazione all'insieme, strimpellando appena in un paio di pezzi tanto per fare colore.

Quello che non subirà tagli, invece, sarà la fattura che ci manderà alla fine.

(continua)

o - o - o - o - o

(*) Regola degli amiconi: la facilità e la rapidità con cui ci si mette d'accordo per qualcosa è direttamente proporzionale al numero di individui che compongono la comitiva (**).

Questo perché meno gente c'è e più si ha l'illusione di potersi permettere grande confidenza, essere tutti amiconi, appunto, e non si prova imbarazzo alcuno nel manifestare apertamente il proprio egoismo pronunciando frasi ("La prova martedì sera? Ma scherziamo, c'è la partita!" "Alle 4 no, il pomeriggio voglio andare a dormire...") che non si oserebbe neanche pensare davanti a un gruppo più numeroso e magari già compatto nell'aver preso una decisione.

(**) In realtà esiste un numero critico oltre il quale ciascuno torna di nuovo a comportarsi come fosse solo, fregandosene di tutto.

2 commenti:

Lo Sparviero ha detto...

Mi spiace, ma in questo argomento ho le mani praticamente legate :(
Non capisco un accidente di musica...
Ma tu sei una musicista, oppure canti...?

Auletride ha detto...

Non preoccuparti ^_^
Sì, nel tempo libero suono il flauto dolce e ho fatto parte di vari gruppetti dementi...In queste "lezioni" prendo (più o meno) amabilmente in giro vari personaggi pittoreschi che ho incontrato negli anni.
Lo so che è difficile da credere dall'esterno, ma tutto quello che dico fa riferimento a fatti realmente accaduti...