Però, quel tizio che ha scritto di come gli odori possano risvegliare d’un tratto emozioni e ricordi sapeva il fatto suo…
Sin dalle prime volte in cui ho avuto a che fare coi solventi organici in laboratorio (terzo o quarto anno, suppongo), i vari aromi di queste sostanze hanno suscitato in me le più diverse reazioni.
L’acetone non mi dice granché, del resto qualunque donna ha dimestichezza con il più comune ingrediente dei solventi per smalto.
Esano, isottano, etere di petrolio e idrocarburi in genere sono solventi tranquilli, non molto fastidiosi: tutto sommato mi piacciono, danno la giusta atmosfera al laboratorio senza opprimere.
Il toluene non avrebbe un cattivo odore, ma non è bene rimanere a respirarlo, giusto? Perciò lo evito come la peste.
I clorurati diventano subito molesti e mi danno una leggera nausea.
Odio terribilmente l’etere, mi fa venire i conati e me lo sento addosso tutto il giorno.
Non voglio neanche nominare il solfuro di carbonio (oops l’ho fatto…).
Ma l’acetato di etile…
Ha un odore che mi ha subito conquistata, quasi commossa. Mi sembrava familiare e rassicurante, amichevole, ma non sapevo collocarlo.
Finché non mi sono confidata con i colleghi quasi coetanei e uno di loro di ha chiarito il mistero.
Tah-daahhh…
Sin dalle prime volte in cui ho avuto a che fare coi solventi organici in laboratorio (terzo o quarto anno, suppongo), i vari aromi di queste sostanze hanno suscitato in me le più diverse reazioni.
L’acetone non mi dice granché, del resto qualunque donna ha dimestichezza con il più comune ingrediente dei solventi per smalto.
Esano, isottano, etere di petrolio e idrocarburi in genere sono solventi tranquilli, non molto fastidiosi: tutto sommato mi piacciono, danno la giusta atmosfera al laboratorio senza opprimere.
Il toluene non avrebbe un cattivo odore, ma non è bene rimanere a respirarlo, giusto? Perciò lo evito come la peste.
I clorurati diventano subito molesti e mi danno una leggera nausea.
Odio terribilmente l’etere, mi fa venire i conati e me lo sento addosso tutto il giorno.
Non voglio neanche nominare il solfuro di carbonio (oops l’ho fatto…).
Ma l’acetato di etile…
Ha un odore che mi ha subito conquistata, quasi commossa. Mi sembrava familiare e rassicurante, amichevole, ma non sapevo collocarlo.
Finché non mi sono confidata con i colleghi quasi coetanei e uno di loro di ha chiarito il mistero.
Tah-daahhh…
Era l’odore del Crystal Ball!
Quanto ci ho giocato! Ricordo di averci passato un’estate intera, con le mie bolle rosse verdi e blu, durante le vacanze in campagna, ché mi sono sempre rotta a stare in mezzo alle galline.
Come se non bastasse, ho appena scoperto questo blog dedicato alla mia generazione sgangherata e al mondo assurdo in cui siamo cresciuti, rendendomi conto di quanto la nostra infanzia sia stata demenziale (l’adolescenza già lo sapevo).
Tutto da buttare?
Mah, ormai è andata così!
Per rimanere in tema di reminiscenze e confidenze intime, già che ormai sono partita per la tangente come una vecchia rimbambita, potrei quindi passare a illustrare a chiunque passi di qui le mie prime fantasie erotiche suscitatemi allora da un bizzarro film di fantascienza…
Ma pensandoci bene è meglio di no.
4 commenti:
Ma almeno possiamo sapere qual'era il film di fantascienza? :-)
Oh nooo non era nulla di sexy, credimi, sono io che sono malata! ^___^
BELLISSIMA QUELLA DELLE CRYSTAL BALL mi sono emozionato solo a leggere il nome figurati quando ho visto la foto sembravo io da piccolo.............
Non sono mai riuscita a trovare quello bianco trasparente!
Comunque abbiamo sniffato troppa di quella roba lì nell'età della crescita e questo è il risultato...
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