La piccola Brigida (se non sapete chi è la presento qui) è entrata di prepotenza e con molto rumore nell’adolescenza, povera piccina, ci guarda sconsolata come a chiedere aiuto, come se noi potessimo risolvere i suoi problemi…
Con che cuore ora possiamo rivelarle che è cascata male, che questa è una famiglia di zitelle/divorziate/vedove/abbandonate da enne e passa generazioni?
Non c’è nulla da fare, povera Brigida, alle maledizioni generazionali non si scappa.
Del resto me li immagino, i felini virili che lei attende invano, impegnati insieme ai padroni nelle serate al maschile che chiunque preferirebbe, a guardare la partita, a fingere di giocare a bowling col wii, a palpeggiarsi l’un l’altro con vari pretesti, ma anche –per male che vada- a farsi reclutare dalle zie per cambiare l’acqua al pesce rosso, a lavare la macchina, a mettere a posto le maglie da stirare, il tutto coi tappi nelle orecchie per non essere disturbati dai richiami di quelle rompi delle femmine.
Salvo poi lamentarsi della solitudine, si capisce.
Ah, ma anch’io sto per inaugurare una fase nuova dell’esistenza: finalmente ho trovato casa, riesco ad andare a vivere da sola prima dei quaranta, alè!
Ora potrò fare come tutti quei single di cui sempre sentivo parlare: lasciare tutto in disordine, buttare i vestiti per terra, mangiare cibo scaduto, guardare la tv nuda (non so perché Sandro suggerisca questo) senza doverne rendere conto ad anima viva. Forte, eh?
Con che cuore ora possiamo rivelarle che è cascata male, che questa è una famiglia di zitelle/divorziate/vedove/abbandonate da enne e passa generazioni?
Non c’è nulla da fare, povera Brigida, alle maledizioni generazionali non si scappa.
Del resto me li immagino, i felini virili che lei attende invano, impegnati insieme ai padroni nelle serate al maschile che chiunque preferirebbe, a guardare la partita, a fingere di giocare a bowling col wii, a palpeggiarsi l’un l’altro con vari pretesti, ma anche –per male che vada- a farsi reclutare dalle zie per cambiare l’acqua al pesce rosso, a lavare la macchina, a mettere a posto le maglie da stirare, il tutto coi tappi nelle orecchie per non essere disturbati dai richiami di quelle rompi delle femmine.
Salvo poi lamentarsi della solitudine, si capisce.
Ah, ma anch’io sto per inaugurare una fase nuova dell’esistenza: finalmente ho trovato casa, riesco ad andare a vivere da sola prima dei quaranta, alè!
Ora potrò fare come tutti quei single di cui sempre sentivo parlare: lasciare tutto in disordine, buttare i vestiti per terra, mangiare cibo scaduto, guardare la tv nuda (non so perché Sandro suggerisca questo) senza doverne rendere conto ad anima viva. Forte, eh?
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