Con questo post inauguriamo “L’Angolo della Zitella”, lamentele acide, rancorose e totalmente inutili sulle piccole cose irritanti.
Immaginiamo una signora che ha appena fatto la spesa: porta un sacchetto con uova, conserve in vasetti di vetro e simili. Costei avanza con cautela, attenta a dove mette i piedi, scende/sale piano le scale, fa attenzione a non scontrare i passanti, i muri, gli elementi architettonici.
Ora strappiamole di mano il sacchetto (EEEK AL LADRO! No, aspetti, è solo una dimostrazione…) e sostituiamolo con qualcosa di completamente diverso, tipo il figlioletto neonato.
Ecco là! Meglio, vero? Adesso la signora può avanzare sicura, quasi di corsa, berciando con qualcuno dietro di sé, parlare al cellulare scapicollandosi su terreni accidentati senza guardare dove va nemmeno per sbaglio, occupare l’intero marciapiede e anche un pezzo di quello di fronte, ballare in mezzo alla piazza, tanto lei ha la precedenza!
Perché l’aver prodotto questo meraviglioso fagottino di dolcezza, l’aver compiuto un miracolo che nessun altro sa fare, l’ha trasformata nella Prescelta davanti alla quale l’intero creato –oggetti inanimati compresi- deve cedere il passo. Quasi come la tipa che mangia quel gelato nella metropolitana. Tappeti rossi, fanfare…
Ok, neo (o futura!) mamma, ascoltami. Naturalmente io mi ritraggo e faccio attenzione al posto tuo, sebbene assai poco mi preoccupi la sorte del tuo pargolo (se non preoccupa te…), perché mi hanno insegnato l’educazione.
Ma non ci sono solo io per strada.
Fermati un attimo e rifletti su cosa puoi trovare la prossima volta dietro l’angolo.
Qualcuno che non può scansarsi, tipo uno con le stampelle.
Qualcuno malvagio e gretto, tipo quello che non vuol buttarsi nel fosso o farsi investire dall’autobus per risparmiarti la scomodità di rallentare un momento.
Qualcuno distratto o lento di riflessi.
Qualcuno a cui tu dovresti cedere il passo, tipo un non vedente.
Qualcuno che non capisce, tipo un cane.
Qualcuno a cui non importa nulla, tipo un palo della luce o un tombino aperto.
Qualcuno che non credi possa esistere ma invece c’è, tipo…te lo dico? Un’altra mamma.
Io, francamente, non vedo l’ora che vi incontriate.
Immaginiamo una signora che ha appena fatto la spesa: porta un sacchetto con uova, conserve in vasetti di vetro e simili. Costei avanza con cautela, attenta a dove mette i piedi, scende/sale piano le scale, fa attenzione a non scontrare i passanti, i muri, gli elementi architettonici.
Ora strappiamole di mano il sacchetto (EEEK AL LADRO! No, aspetti, è solo una dimostrazione…) e sostituiamolo con qualcosa di completamente diverso, tipo il figlioletto neonato.
Ecco là! Meglio, vero? Adesso la signora può avanzare sicura, quasi di corsa, berciando con qualcuno dietro di sé, parlare al cellulare scapicollandosi su terreni accidentati senza guardare dove va nemmeno per sbaglio, occupare l’intero marciapiede e anche un pezzo di quello di fronte, ballare in mezzo alla piazza, tanto lei ha la precedenza!
Perché l’aver prodotto questo meraviglioso fagottino di dolcezza, l’aver compiuto un miracolo che nessun altro sa fare, l’ha trasformata nella Prescelta davanti alla quale l’intero creato –oggetti inanimati compresi- deve cedere il passo. Quasi come la tipa che mangia quel gelato nella metropolitana. Tappeti rossi, fanfare…
Ok, neo (o futura!) mamma, ascoltami. Naturalmente io mi ritraggo e faccio attenzione al posto tuo, sebbene assai poco mi preoccupi la sorte del tuo pargolo (se non preoccupa te…), perché mi hanno insegnato l’educazione.
Ma non ci sono solo io per strada.
Fermati un attimo e rifletti su cosa puoi trovare la prossima volta dietro l’angolo.
Qualcuno che non può scansarsi, tipo uno con le stampelle.
Qualcuno malvagio e gretto, tipo quello che non vuol buttarsi nel fosso o farsi investire dall’autobus per risparmiarti la scomodità di rallentare un momento.
Qualcuno distratto o lento di riflessi.
Qualcuno a cui tu dovresti cedere il passo, tipo un non vedente.
Qualcuno che non capisce, tipo un cane.
Qualcuno a cui non importa nulla, tipo un palo della luce o un tombino aperto.
Qualcuno che non credi possa esistere ma invece c’è, tipo…te lo dico? Un’altra mamma.
Io, francamente, non vedo l’ora che vi incontriate.
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