Un fuoco indomabile
Era un giorno tranquillo pieno di pioggia e si avvertiva un'atmosfera di energia in una cantina piena di cipolle.
Era questo il laboratorio di Gorgo, un giovane dal carattere tormentato, che passava la vita a copiare partiture all'infinito, ripetendo: ''Ma chi se ne frega!''
Gorgo aveva costruito e regalato i cannelli a tutti nel regno, il popolo ormai ne aveva fin sopra i capelli di lui e lui radioso sempre rispondeva: ''Gli strumenti sono miei, posso anche infilarmeli...!''
Egli suscitò in tal modo la curiosità di Staefno, un dio della musica che quel giorno bussò alla sua porta, volgare.
Staefno era venuto a ad avvertirlo che gli oggetti che distribuiva facevano schifo e la gente li predeva per educazione.
Ma Gorgo pensò che Staefno fosse più bravo di lui a costruire ance e gli sbatté la porta in faccia, gridando: ''Spaccherei la faccia a tutti!''
Allora Staefno offeso si rivelò per quello che era in realtà, un terribile re ballerino, e lo maledisse: mai più Gorgo sarebbe riuscito a sbolognare i flauti ai creduloni!
''Vaff...!'', sbuffò Gorgo e tornò a modificare strumenti musicali senza posa.
Un cuore impetuoso
Era un mattino giulivo pieno di sole e si avvertiva un'atmosfera di tensione in un castello sullo strapiombo.
Era questo il rifugio segreto di Gioio, un giovane dal carattere umile, che passava la vita a piegare tubi all'infinito, ripetendo: ''Ma chi se ne frega!''
Gioio aveva generosamente aggiustato come voleva lui le cornamuse a tutti in città, il popolo ormai voleva cacciarlo e lui sospettoso sempre sospirava: ''Ma chi se ne frega!''
Egli suscitò quindi la gelosia di Gaeanto, un grasso gnomo irridente che quel giorno bussò alla sua porta, tormentato.
Gaeanto era venuto a chiedergli consiglio su come migliorare i cornetti.
Ma Gioio temette che Gaeanto fosse più bravo di lui a modificare strumenti musicali e gli sbatté la porta in faccia, gridando: ''Vaff...!''
Allora Gaeanto offeso si rivelò per quello che era in realtà, un potentissimo fratellastro ambizioso, e lo maledisse: mai più Gioio sarebbe riuscito a passeggiare nel bosco senza cadere a capofitto in una legnaia!
''Chi è 'sto gay!'', sbuffò Gioio e tornò a modificare strumenti musicali senza posa.
Un principe giulivo
Era un mattino volgare pieno di sole e si respirava un'atmosfera di energia in un mercatino dell'usato.
Era questo il laboratorio di Gorigio, un principe dal carattere silenzioso, che passava la vita a costruire ance all'infinito, ripetendo: ''Chi è 'sto gay, perche' deve fare il cu*o a noi!''
Gorigio aveva abbondantemente fatto a pezzi i flauti a tutti nel villaggio, il popolo ormai lo adorava e lui ritroso sempre sospirava: ''Vaff...!''
Egli suscitò quindi la curiosità di Ghielmi, un oscuro signore del caos che quel giorno bussò alla sua porta, radioso.
Ghielmi era venuto a chiedergli aiuto su come migliorare i flauti.
Ma Gorigio pensò che Ghielmi fosse più bravo di lui a segare pezzi di legno e gli sbatté la porta in faccia, gridando: ''Ma lui che c...o ci sta a fare!''
Allora Ghielmi indignato si rivelò per quello che era in realtà, un terribile grasso gnomo irridente, e lo maledisse: mai più Gorigio sarebbe riuscito a pronunciare una sola frase priva di bestemmie!
''Ma chi se ne frega!'', sbuffò Gorigio e riprese a copiare partiture senza posa.
Creato col il Polygen su una tragica storia vera. Potrei andare avanti all’infinito…
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