domenica 7 settembre 2008

Medioevo pussa via

non rovinar la fantasy mia...

No, davvero, non ne posso più. Ormai sembra che non ci si possa azzardare a scrivere fantasy classica, neppure in tono favolistico, senza nel contempo compilare un rigoroso saggio storico sulla vita nel Medioevo europeo, altrimenti i talebani ti aspettano sotto casa.

OK, la situazione è questa. Generalmente, per ambientare una storia fantasy si ha bisogno di un mondo a bassa tecnologia, poco popolato, ricco di grandi zone inesplorate in cui piazzare pericoli e meraviglie. Ecco che il primo punto di partenza tende a essere, un po' per tutti, il mondo delle fiabe che leggevamo da bambini, un "medioevo" vago e indistinto, ideale, che magari in sè non interessa neanche più di tanto, è solo -per l'appunto- uno sfondo su cui lavorare.

E' ovvio che per diventare scrittori seri bisogna studiare un po' e fare attenzione ai dettagli. Occorre evitare a ogni costo i veri anacronismi e le scempiaggini. Poi leggere come si viveva, come si usava fare certe cose sono tutte notizie che possono servire, possono fornire spunti narrativi (come qualunque altra cosa). Insomma, documentarsi fa sempre bene.
MA...
Sto comunque scrivendo di un altro mondo.

Quindi ricordiamoci sempre di distinguere:

anacronismi veri: elementi oggettivamente incompatibili col livello tecnologico/scientifico del mondo descritto. Questi costituiscono esecrabili errori giustamente condannati. Va da sè, però, che un autore può comunque inserire questi elementi se trova il modo di giustificarli.

anacronismi apparenti: elementi che non esistevano nel vero Medioevo europeo, ma che avrebbero potuto esserci. Questi sono perfettamente accettabili, checché ne pensino i talebani di cui sopra. E, per essere più esplicita possibile, non sto parlando di Gamberetta, anzi.

Devo tener presente che non tutto quello che non si faceva e non si costruiva nel Medioevo non era necessariamente impossibile, giusto? C'erano regole sociali, imposizioni religiose a inibire certi comportamenti, e poi naturalmente la moda.

Perché oggi non andiamo in giro coperti di tatuaggi e coi capelli di tutti i colori dell'arcobaleno, pur avendone la possibilità pratica? Appunto.

I bottoni, tanto per dire, sono noti sin dall'antichità, ma per qualche ragione erano considerati degli ornamenti, fatti di materiale prezioso, e non venivano usati per gli abiti dei popolani...non certo perché non li avessero inventati o non potessero crearli.
Poi possiamo parlare delle piante e degli animali che qui non c'erano, perché originari di altre parti del mondo...ma comunque nati in un clima simile al nostro e quindi in grado di vivere e prosperare anche qui, tanto è vero che oggi ci sono.
E così via.

Invece, secondo questi invasati, su qualunque pianeta ti trovi:

- la struttura della società deve essere feudale
- deve esserci l'equivalente della Chiesa
- deve esserci una classe mercantile forte
- non si possono mangiare patate
- non si può suonare l'ocarina
- non si possono usare i bottoni
- non si può indossare la minigonna
- ...

Ve lo chiedo col cuore in mano, non per far polemiche e seminare inutili discordie, ve lo chiedo sinceramente desiderosa di comprendere: ma siete scemi?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Eheh, tipo Beppe Grillo: "Giornalisti, io... io... io velo dico col cuore in mano: Andate affanculo!" XD

L'oracolo ha detto...

Eh, sarà anche perché la particolare ambientazione attrae tanti finti esperti.

Nessuno critica mai gli anacronismi del far west, o i viaggi nel tempo della fantascienza, o vattelapesca...

Ma, per qualche motivo, le ambientazioni fantasy o pseudo tali vengono sempre passate al setaccio. Giusto per avere qualcosa da dire, magari :)

Anonimo ha detto...

hai ragione, e lo dico da lettore che passa al setaccio le ambientazioni fantasy (oddio, di solito non ce n'è neanche bisogno, tanto sono enormi le cazzate scritte).
però è davvero indispensabile, secondo me, che la coerenza interna del mondo finzionale sia effettiva: in un mondo finzionale non abbiamo il conforto di fonti storiche e, forse proprio per questo, il lettore che si immerge nella sospensione di giudizio ha la necessità di leggere un mondo abbastanza coerente da non farlo risvegliare ad ogni riga.
il vero problema, mi pare, non è (ad esempio)la minigonna per sé ma il fatto che sia un elemento isolato, senza effetti e cause nel mondo in cui si attualizza. come i famosi draghi che da sempre convivono con le persone senza aver indotto nessuna variazione alla tecnologia del mondo altro rispetto al nostro (e alla nostra evoluzione tecnologica). è semplicemente una cazzata.

molto spesso, secondo me, quelli che fanno le pulci ai romanzi fantasy lo fanno perché ne hanno le palle piene di mondi finzionali mal (o mai) progettati e di autori incaompetenti.

Auletride ha detto...

Forse ho ecceduto nei toni...ma quello che mi lascia basita è che si sta parlando di libri che di coerenza interna non hanno neanche l'ombra, non hanno senso neanche nella trama, sono infarciti di tali e tanti errori macroscopici che andare a spiluccare in inesattezze (presunte!) di questo tipo mi pare segno di demenza precoce e basta ^^
Guarda cosa succede sul blog crostaceo: la Gambera segnala le sviste clamorose di una trama zoppicante e assolutamente nessuno discute di quelle, tutti a parlarsi addosso di portata dell'arco, di pesi delle spade, di zucchine, delle gonne delle guerriere...(ok, anche queste cose hanno la loro importanza, ma solo quando il resto sta in piedi)
E poi si sta creando un assurdo clima di terrore: alla prima cosina che non quadra i lettori urlano all'incongruenza e buttano via il libro, senza più dare all'autore il beneficio del dubbio e accertarsi che in seguito la faccenda non sia spiegata meglio...Una conseguenza dei brutti libri pieni di scemenze, senza dubbio, che ci hanno esasperati tutti quanti. Ma se leggere fantasy è diventato così gravoso per alcuni, forse farebbero meglio a distrarsi con altro.
Sul problema della coerenza, mhrrr, mi trovi d'accordo; di certo non basta incollare qualche mostro e buttare qua e là oggetti incantati su uno sfondo medievale per creare una bella ambientazione fantasy! L'elemento fantastico dovrebbe essere parte integrante del mondo, dovrebbe essere tangibile a ogni pagina, affascinare il lettore...ah, è una parola!

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Io personalmente, e umilmente, preferisco scrivere fantasy dal medioevo verosimile alla nostra realtà. Ma quello che dici è verissimo e lo condivido. Finché c'è coerenza, in un fantasy "medievale" possono esserci anche le spade laser.
I pomodori e le patate non si mangiavano in Europa, perché crescevano in America. Ma l'America può non esistere in un'utopia, quindi si possono cambiare le regole.
Alcune cose però vanno pensate. Per esempio, ricordo che in un film di Dungeons and Dragons c'erano i protagonisti che diventavano ricercati, e le guardie cittadine attaccavano ai muri volantini in stile Wanted western, coi volti dei tipi. Non che la cosa non fosse possibile. Ma se la tencologia del mondo non conosce la stampa, non sarebbe carino far sgobbare degli amanuensi-artisti per migliaia di volantini (ci metterebbero troppo tempo). Ma, soprattutto, se la carta fosse ardua e costosa nella produzione, come lo era nel medioevo (anche se in realtà usavano pergamena), difficilmente verrebbe sprecata per volantini. Se non c'è qualcosa che lo spieghi, non si parla tanto di anacronismo, quanto di assurdità, incoerenza. :)
Dici cose saggie, Auletride!

Auletride ha detto...

Non ho niente contro il medioevo, solo contro gli estremismi! Ok, l'ambientazione somiglia al medioevo...ma bisogna ricordarsi che in realtà non lo è. Pomodori e compagnia non crescevano in Europa, ma non siamo in Europa, non siamo neanche sulla Terra, quindi di cosa stiamo discutendo?

Anche la carta...perché non potrebbe essere diffusa, di uso comune? Non mi pare così difficile fabbricarla, i Cinesi lo facevano molto prima di noi...

Mi sono appena resa conto di non poter inserire la gomma nel mio mondo, ma non certo perchè l'albero è sudamericano: perché è una pianta tropicale e non può crescere nel clima che descrivo! Quindi o la gomma è solo una curiosità magari portata da un viaggiatore che l'ha presa chissà dove...oppure mi invento qualcos'altro.

Insomma, un po' di fantasia nel fantasy non guasta :)

White Boar ha detto...

Ma no dai, la gomma ci può stare benissimo: è una pianta tropicale sulla Terra, ma su un altro pianeta può essere che cresca invece nei climi rigidi. Senza contare che nel medioevo seta, spezie e tante altre merci facevano migliaia e migliaia di chilometri.

Auletride ha detto...

Sì, appunto, la mia gomma potrebbe provenire da una pianta del tutto diversa...o anche da un animale o che so io...ma dovrei spiegarlo per filo e per segno, sennò secondo te i talebani mi concederebbero il beneficio del dubbio? Gomma = caucciù! Elasticità mentale nulla! Poi magari ce l'hanno con le descrizioni dettagliate perchè vogliono essere "liberi di immaginare"...