martedì 10 giugno 2008

Alla finestra

Vi verrebbe in mente, mentre siete in strada, e passate accanto a un severo palazzo le cui finestre a pianterreno, minacciosamente dotate di sbarre, offrono alla vista stanze semibuie piene zeppe di misteriosi congegni elettronici, rumorosi enormi macchinari, popolate da ancor più inquietanti personaggi che si aggirano qua e là con facce stravolte, vestiti di camici stracciati e sudici...(respiro)...vi verrebbe in mente, dicevo, di bussare nei vetri, affacciarvi all'interno e domandare sorridenti non se questo è il Centro di Igiene Mentale, non se stiamo girando un film dell'orrore, ma cose del tipo:

­"Scusate, dov'è l'Agenzia delle Entrate?"
"Vado bene per il centro commerciale, signorina?"
"Ragazzi, c'è un tabacchino in questa strada?"

No, a me non verrebbe in mente. Scapperei.
Ma le arzille vecchiette genovesi non hanno paura di niente!

Devo proporre al più presto di allargare un po' gli spazi tra le sbarre. O almeno rendere le stesse un po' più taglienti.
Per tirar dentro la signora di ieri mi sono quasi slogata una spalla.




Venite, non siate timidi…Vi aspettiamo…

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