Continuiamo la carrellata. Non c’è mai fine all’orrore…
Il Bieco Figuro
Il Bieco Figuro è, appunto, uno che solo all'aspetto riesce a
spaventare pubblico e collaboratori. Ha una faccia patibolare, indossa completi da narcotrafficante, occhiali scuri da menagramo, magari porta la barba incolta da terrorista e cose così.
Intendiamoci, in realtà non è nessuna di queste cose, ma anzi uno che si guadagna la pagnotta normalmente. Solo che è
pazzo.
Sarebbe dotato di un talento
medio-buono per la musica, possiede molte potenzialità e una gran voglia di fare. All'inizio il suo arrivo è un toccasana per il gruppo: lui si mette sotto a
lavorare come un mulo, a proporre tante cose, e pazienza per le sue maniere assai ruvide e il linguaggio poco fine.
Ma...a un certo punto qualcuno non potrà fare a meno di notare che le sue dieci nuove orchestrazioni di un pezzo sono, per l'appunto,
sempre lo stesso pezzo in cui ossessivamente il Bieco Figuro ha cambiato qui e là una nota, una pausa, un disegno ritmico. E -cosa ancor più inquietante- a queste
rielaborazioni praticamente identiche tra loro si affiancano invece
pesantissimi rifacimenti in cui altri pezzi sono modificati e deformati in maniera irriconoscibile. Senza alcun apparente criterio, quindi, il Bieco Figuro talvolta si limita a copiare all'infinito la stessa partitura, mentre altre volte stravolge completamente quello che ha davanti ottenendo pasticci senza senso.
Poi egli comincerà a leggere manuali e trattati, e qui inizia il
delirio.
A seconda di cosa si mette a leggere, potremo osservare decorsi diversi della malattia, ma l'esito purtroppo è sempre lo stesso.
Poniamo che il nostro legga un manuale o un trattato (magari d'epoca) sulla costruzione e manutenzione degli strumenti. Con un processo mentale molto simile a quelli che conducono il Megalomane (v.
Lezione 4) a fare tante brutte figure, il Bieco figuro si convince facilmente di sapere costruire uno strumento molto migliore di quelli che il gruppo già possiede. Anzi, quelli che il gruppo possiede sono
sbagliati, o almeno non sono stati sottoposti a una
corretta manutenzione, come quella che lui ritiene di saper fare ora che ha studiato.
Eccolo dunque a sperimentare sugli oggetti in suo possesso e, una volta terminato questo trattamento, ad aspettarsi che i compagni gli
consegnino con entusiasmo i loro strumenti da "mettere a posto", perché dovrebbero pur capire che "così non si può andare avanti". Il Bieco Figuro domanda ciò con la dolcezza che gli è caratteristica, ed espone le sue cortesi richieste agitando in modo amichevole un
trapano e un
flessibile, o magari una
sega circolare.
Il modo talvolta
volgare in cui i compagni (retrogradi, ignoranti e incapaci di apprezzare la
generosità del suo gesto) reagiscono non può che ferirlo profondamente, e questa è probabilmente la causa prima del suo inevitabile
crollo psichico.
Fino a quel momento, infatti, il Bieco Figuro ha tenuto a bada i lati oscuri del suo carattere, ma gradatamente essi prenderanno il sopravvento, proprio come il
turpiloquio e le
maledizioni pian piano sostituiranno quasi del tutto la sua parlata normale.
Ed ecco che prende forma l'altra faccia del Bieco Figuro: il
killer (non del tutto)
silenzioso. Proprio come l'ipertensione, egli logora tutti, crea un'atmosfera sempre più ostile e tesa, finché arriva la rottura. Non deve sforzarsi per questo, perché egli non ha mai sentito parlare di
diplomazia nei rapporti umani, spesso neanche di
buona creanza. Quindi, il nostro riuscirà negli anni a portare all'esasperazione i compagni e a
silurarli uno per uno.
Fino al giorno in cui, ormai del tutto fuori di sé poiché il legittimo proprietario del cornamuto da lui forato nella parte posteriore per attaccarvi un comodo
gancio da tracolla ha avuto l'ardire di lamentarsi, e magari umiliato e addolorato da come la gente continui a
prendersela per le mail piene di insulti che lui invia a destra e a manca, il Bieco Figuro non se ne andrà in maniera burrascosa, sbattendo la porta e
minacciando querele, poiché ovviamente
è lui il perseguitato.
Probabilmente non riuscirà più a suonare con nessuno. Ma che soddisfazione aver
silurato tutto il mondo in un colpo solo! Ora il nostro avrà tempo di dedicarsi al suo progetto di
dulciana telecomandata dotata di
puntatore laser.
La frase che si dice appena sveglio?
"Ma chi se ne fregaaa?!"
Il Fasullo
I Fasulli esistono in due distinte varietà: ci sono gli Innocenti e i Furbastri.
Hanno in comune l’essere del tutto inutili nel gruppo.
Il Fasullo Innocente è una persona innocua che si stava facendo gli affari suoi, ma viene acchiappata quasi con la forza da un amico/conoscente che la introduce nel gruppo spacciandola per qualcuno capace di far qualcosa, tipo suonare le percussioni. Ma per questo disgraziato "suonare le percussioni" significa rullare in maniera artistica e imprevedibile, scrollare campanelli e percuotere clavette seguendo i propri moti dell’animo, non certo in base al banale ritmo del pezzo.
In effetti lui non è nemmeno in grado di sentirlo, il pezzo. Non conosce la musica, non capisce quando si inizia, né quando si finisce, e in mezzo si distrae. A volte si addormenta. Gli si danno gli spartiti, sebbene non sappia leggerli, giusto perché veda il titolo del brano e qualche consiglio del tipo "conta fino a 3" "guarda Tizio che ti dà il via" "alla fine smettila" e viadicendo. Ma si dimentica cosa vogliono dire le scritte e fa quello che capita.
Se si suona in strada non è raro che il Fasullo Innocente si allontani alla chetichella, per fumare o per andare a comprarsi un vassoio di paste. Non è un gran danno.
E in fondo cosa vogliamo, lui non ha mai desiderato suonare con nessuno, se ne stava tranquillo a casa!
Invece il Fasullo Furbastro è più insidioso, perché è lui che si offre volontario, proponendo varie cose, lanciando idee e progetti e nel contempo mettendo bene in chiaro quanto lui sia inadeguato e per nulla desideroso di lavorare per realizzarli. Egli dà quindi fin dall'inizio messaggi apertamente contraddittori ai colleghi, confondendoli col linguaggio e col comportamento. E' evidente che questo Fasullo -a differenza dell'Innocente- ha consapevolezza di ciò che bisognerebbe fare, e magari è anche preparato nella teoria, ma, semplicemente, non ci pensa neanche a studiare.
Gli importa meno di zero della figura che fa, o di ciò che gli altri pensano di lui, e in questo dimostra grande forza d’animo. O faccia tosta, dipende.
Le prove si dovranno fare in casa sua, poiché non c’è verso di trascinarlo da nessuna altra parte, e si dovrà accettare il fatto che mentre si suona egli continuerà a guardare la partita in tv o almeno a sentirla con le cuffiette.
In realtà, l'unica ragione per cui il Fasullo Furbastro ci si mette è la speranza di andare a bere dopo le prove o magari conoscere donne disponibili, sogni ingenui costantemente infranti.
Intanto, per la data fissata per il concerto lui non ci sarà, avendo prenotato per andare a vedere l'eclissi totale in Perù o i leoni marini nell'America del Sud.