domenica 25 maggio 2008

Come fare concerti schifosi – Lezione 4

Vediamo altri tipi di possibili candidati per formare il gruppo catastrofico.
Questi due sono davvero pericolosi, attenzione! Mi fa paura solo parlarne...

Il Megalomane

Il Megalomane, detto anche primadonna, è senz'altro lo stereotipo più noto nell'ambiente dello spettacolo, conosciuto anche dai profani. Se parliamo di musica antica, comunque, si può star certi che il 99% dei Megalomani sulla piazza è costituito da gente che ha seguito i consigli della Lezione n. 1.
Se per qualche motivo si vuole tenerlo nel gruppo, occorre tener presente che si ha a che fare con un bambino di tre anni: è sottinteso che farà solo quello che vuole lui, e nel modo che gli pare.

Bisognerà assegnargli la parte principale, e inoltre lui vorrà eseguirla col flauto sopranino in do o con un fischetto da infilarsi nel naso. Riempirà ogni battuta di abbellimenti selvaggi, totalmente fuori tempo e inadatti all'autore e al periodo. L'idea che esista un genere di musica polifonica in cui nessuna voce -nemmeno la più acuta- dovrebbe prevalere, in cui i vari strumenti dovrebbero fondersi e diventare indistinguibili come canne d'organo, e che guarda caso fosse proprio questo l'effetto che volevate ottenere perché è questo che si fa con un consort di flauti dolci cinquecenteschi non gli entrerà mai in testa, non sperateci, neanche a martellate.
Il Megalomane considera sempre tutti gli altri il suo accompagnamento.

Se la compagnia va a seguire le lezioni di un maestro per ottenere consigli, il Megalomane vorrà a tutti i costi esibirsi davanti al luminare, salvo poi non ascoltare nessun commento da lui né tantomeno seguirne gli insegnamenti; se si va da un costruttore di strumenti, il Megalomane vorrà elargire lui dei suggerimenti tecnici in base a qualche luminosa idea avuta durante il viaggio in macchina.

Il Megalomane non parla d'altro che di musica, cosa che può sembrare interessante all'inizio, ma che stufa dopo le prime 4-5 ore; inoltre ogni conversazione con lui rischia di finire in un litigio furioso con contorno di pugni sul tavolo e spartiti stracciati che volano in aria, il che difficilmente si rivela costruttivo per il gruppo.

La permanenza di un Megalomane in qualunque insieme è sempre piuttosto breve: un giorno la sua irritazione per le invidie e le inadeguatezze dei compagni che gli tarpano le ali raggiungerà il culmine, ed egli partirà per cercare fortuna su altri lidi, si spera lontani.

Esiste, certo, la possibilità che ci si trovi davanti a quell'1%, e che il nostro Megalomane sia davvero un genio, che perlomeno non faccia errori di solfeggio e sia intonato. In tal caso va valutata con cura l'opportunità di tenerselo buono (cosa che non è in contrasto con l'intenzione di far concerti schifosi: un solo musicista bravo non può salvare la serata, ma anzi farà risaltare ancor di più la pochezza degli altri).
Ma se indagate sul suo passato scoprirete che anche questo tipo di Megalomane non è mai rimasto per molto con le stesse persone, perché arriva sempre, prima o poi, il momento in cui gli altri decidono che non ne vale la pena. Quindi, vedete un po' voi.


La Principessa

Mentre più o meno tutti gli altri personaggi possono essere impersonati da uomini e donne (anche se con diversa probabilità), la Principessa è esclusivamente femmina.

A un'occhiata superficiale il Megalomane e la Principessa possono sembrare somiglianti, e in effetti in certe situazioni tendono a comportarsi nella stessa maniera. Ma vi è una differenza sostanziale nelle rispettive forme mentali e motivazioni profonde che mi inducono ad affermare che il primo ha diverse buone qualità in più.

Nel Megalomane è sempre presente, dopotutto, un genuino (anche se traviato) desiderio di migliorarsi, un sincero (purtroppo non ricambiato) amore per la musica: egli aspira sì a essere ammirato, apprezzato e lodato, ma solo in funzione delle qualità artistiche che crede di possedere.

Basta una sola breve sessione di prove perché sia chiaro a tutti, invece, che l'unico interesse/passione/obiettivo che la Principessa può avere nella vita é solamente se stessa, e mettersi in mostra perché sì.

La Principessa è ben determinata a farsi riconoscere dall'intero universo come la più bella, la più brava, la più simpatica, la più intelligente, la più sexy...La musica é solo una delle possibili attività in cui ella ha deciso, casualmente, di riversare il suo enorme ego, non certo una passione né tantomeno un bisogno primario.
Non a caso mentre il Megalomane è una figura tipica dell'ambiente artistico, la Principessa è nota purtroppo mietere vittime in ogni angolo del mondo, in ogni campo dello scibile umano.
La nostra è una musicista, ma avrebbe potuto invece fare la poetessa, l'astrofisica, la micologa. Tanto per dire.

Al contrario del Megalomane, la Principessa non ha tempo da perdere a studiare, faticare o cercare di progredire in qualunque modo, perché, che diamine, lei non ne ha bisogno: innanzitutto, lei è già perfetta, e poi in ogni caso, non la si vorrà mica giudicare da come sa suonare? Cosa c’entra? E' la sua presenza che fa la magia. L'importante è esserci, mettersi sempre in mezzo, far parlare di sé in qualunque modo.
E ovviamente, come per tutte le principesse degne di questo nome, farsi servire e approfittare di tutto e tutti nella maniera più sfacciata. Non aspettatevi che quando si parte per una trasferta o si va a mangiare dopo lo spettacolo lei porti il portafoglio, per esempio. Lei confida nel suo charme, nella sua simpatia, che sa bene essere una chiave che apre tutte le porte.

La sua frase standard, da pronunciarsi sospirando quando qualcuno le fa notare gli errori, è "A quest'ora non sono in forma!".

La Principessa possiede una collezione di spartiti e documenti vari davvero impressionante, e ciò che è più impressionante è che il 90% di essa è rubato. Sul frontespizio di ogni libro (o nel punto dove il legittimo proprietario aveva posto il proprio nome) campeggia un bellissimo timbro colorato di dimensioni enormi raffigurante le sue iniziali, realizzato appositamente per lei che dimostra, per l'appunto, che l'oggetto è suo, lo è sempre stato, e se per un po' era passato per altre mani era perché lei lo aveva generosamente prestato, come, non te ne ricordi?
(Nota: La Principessa non ha ancora trovato il sistema di porre un timbro indelebile anche sugli strumenti, ma ci sta lavorando. Prima o poi ci riuscirà. Quindi, occhio.)

Come fa? E' uno dei grandi enigmi della vita. Che sia il potere dell'autoconvincimento, ma per qualche misteriosa via il presunto fascino della Principessa riesce ad agire sugli altri esattamente come lei si aspetta che faccia. La Principessa riesce veramente a farsi obbedire e riverire. Sembra che tutti la detestino, che non sognino altro che di liberarsi dal suo giogo, di dirle quello che si merita e magari riprendersi la propria roba...ma non appena lei compare si zittisce ogni obiezione, e tutti quanti -non solo i maschi- docili si assoggettano ai suoi capricci. Non vi è scampo.

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