domenica 15 giugno 2008

Come fare concerti schifosi – Lezione 6

Ancora due tipi molto interessanti da buttare allo sbaraglio. Questi sono più che altro decorativi, ma almeno uno non dovrebbe mancare nel gruppo, per renderlo caratteristico.


La Mistica

Può essere anche un uomo, ma è più difficile.
Per la Mistica, la musica è un aspetto della vita indissolubilmente legato al karma, ai chakra, all'oroscopo cinese, alla reincarnazione, alla poesia cilena e forse anche alle parole crociate. E' più che sicura che gli alieni ci ascoltano e che continueranno a farlo, senza imparare mai a impiegare meglio il loro tempo.

Pur con questi presupposti, la Mistica è capace di perdere le staffe in maniera davvero spettacolare, e del tutto indipendente dall’effettiva gravità dell’inconveniente che si è presentato. Magari riesce a mantenersi calma durante uno spettacolo accidentato, e invece avere una crisi di nervi se qualcuno tossisce durante una prova. Probabilmente dipende dagli influssi astrali.

Da tener presente il fatto che la Mistica, proprio in virtù delle sue insicurezze, non si presenterà mai da sola, ma rappresenterà metà di un pacchetto indissolubile, l’altra parte del quale potrà essere costituita da un fratello/sorella, o dal marito, o –nei casi peggiori- dalla mamma. Questa seconda persona non sarà molto più affidabile della Mistica stessa, ma anzi, in certe occasioni contribuirà a destabilizzarne la psiche.

La Mistica è in realtà una persona dolcissima tormentata da veri problemi nella vita reale, ed è davvero difficile richiamarla all'ordine (e anche prenderla in giro in questo blog) senza sentirsi crudeli, tuttavia ella può fare enormi danni se lasciata a se stessa, poiché tutto intorno a lei tende a diventare ondivago e traballante come il suo equilibrio emotivo.
(Ah già, ma è proprio quello che volevamo...)


Lo Zombie

Lo Zombie è asessuato. Non fisicamente, è ovvio, ma se anche avesse il corpo e le fattezze di un figo pazzesco o di una supermodella nessuno se ne accorgerebbe, perché il suo fattore fascino è zero. Anche nella vita.

Esso/a se ne sta quasi sempre zitto in un angolino, magari impalato, con lo sguardo fisso nel vuoto. Gli altri tendono a dimenticarsi di lui nelle faccende che non riguardano direttamente l'esecuzione dei brani.
Contrariamente a quello che si può pensare, non fa uso di droghe né ha subito danni cerebrali. E' così di suo, dalla nascita, in ogni momento della giornata.

La specialità dello Zombie è la lettura a prima vista, in cui è imbattibile; se la cava egregiamente nel solfeggio e ha un ottimo senso ritmico. Se studia, è -insieme al Pignolo- quello che può fare la migliore figura tra i non professionisti. Globalmente, cioè, lo Zombie non danneggia il gruppo, al contrario.
Quindi, se lo scopo (non dimentichiamolo!) è invece quello di suonare male, occorre mandare lo Zombie in tilt, chiedendogli quello che non può fare, in modo da compromettere completamente la sua performance che altrimenti potrebbe essere troppo buona per i nostri piani autodistruttivi.

E' facile. Teniamo presente che lo Zombie si comporta così perché vive altrove, in un mondo tutto suo. E’ una persona fortemente emotiva da qualche parte in fondo. E' possibile che sia timido, oppure semplicemente svagato. Spesso sta pensando ad altro, a un film o a una storiella sentita da qualche parte (il che spiega perché talvolta sembri ridere da solo), magari sta progettando di scrivere un libro su tutte le corbellerie che la gente -che non bada a lui- dice continuamente in sua presenza.
In realtà quando vuole ascolta e ricorda benissimo ciò che avviene intorno, e quando meno te lo aspetti ti mette alla berlina su Internet.

Se ha un motto, non lo ha mai rivelato a nessuno.

Dunque: per mandarlo in crisi basta chiedergli di muoversi sul palco, parlare, entrare in scena da solo, improvvisare, far qualcosa che non sia suonare o addirittura mostrare un qualche spirito di iniziativa, in altre parole pretendere che si esponga come individuo senza nascondersi in mezzo agli altri. E' la cosa peggiore che potete fargli.


La tipica espressione di uno Zombie a cui è stato chiesto di improvvisare abbellimenti.
Ma perché gli fate questo? Non potete lasciarlo in pace? Eh? Che male vi ha fatto?


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E con questo direi che abbiamo finito di insultare tutti i miei conoscenti…ehm, di esaminare il materiale che la realtà (sempre più allucinante di qualunque invenzione morbosa) ci offre per formare un insieme pazzesco!
Non che io pensi di aver esaurito tutte le possibilità. Ogni giorno nascono nuove forme di musicista dilettante, e una vita intera non basta a conoscerle tutte…perciò chiudo qui.

Continueremo nella prossima lezione illustrando il comportamento da tenere coi collaboratori occasionali del gruppo.

2 commenti:

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Lo Zombie sembra un tipo interessante, peccato non ne abbia mai conosciuto uno. Una Mistica invece sì, solo che quella che ho conosciuto io non s'incazzava. XD Devo ritenermi fortunato.

P.S. Quella nella foto sei tu? I capelli e gli occhiali corrispondono a quelli dell'alter-ego simmico! ^^

Auletride ha detto...

Purtroppo, lo confesso, nemmeno io ne ho mai incontrato un altro. Ma non dispero, sono sicura che ne esistano un mucchio, e se ci tengono isolati e separati è perché sanno benissimo che il giorno che dovessimo incontrarci tutti insieme prenderemmo noi il potere! uahuahuah...
...ehm, vabbè ^__^
La foto...mah! Diciamo che, per quanto scontroso, lo Zombie non ha paura dell'obiettivo!