Una domenica mattina a colazione mia madre è d'umore ciarliero.
"Stanotte ho fatto un sogno proprio da matti. Sembrava una di quelle storie fantasy, dovresti magari provare a scriverla, eh?"
"Una storia fantasy? Racconta."
Per una volta che non ha avuto un incubo spaventoso non posso che incoraggiarla. Non so quante volte ho tardato ad addormentarmi perché spaventata dal resoconto di qualche suo brutto sogno.
"Ero un maschio, un ragazzo, lavoravo in una specie di ristorante. Ma...c'erano degli alieni!"
"Nel ristorante?"
"Invasori che ammazzavano tutti. Erano belli, sembravano un po' dei cavalieri e delle dame medievali, coi mantelli, vestiti lunghi, gioielli...Ed erano invulnerabili, li tagliavi e trafiggevi e non si facevano niente. Be', arrivavano questi e tutti scappavano, la mia famiglia sparita, io mi nascondevo in una stanza. Avevo paura, ma ero anche curioso, volevo vedere questi alieni terribili, e anziché scappare sbirciavo da un buco. Ma dovevo aver indossato un vestito che assomigliava alla loro uniforme, forse apposta per mimetizzarmi. Be', quando mi scoprivano non solo mi credevano uno di loro, ma usciva fuori che addirittura ero il sosia perfetto del fratello scemo della generalessa che stava comandando l'invasione! Questa mi guardava e non capiva se ero davvero suo fratello o no, nel dubbio mi ha preso con lei. Tra l’altro era una donna crudelissima…"
"Perché fratello scemo?"
"Lo era davvero, non sapeva parlare, mugolava solo, faceva dei versi, e meno male perché neanch'io sapevo la loro lingua. Però la capivo. Il problema era che a questo punto tutti mi stavano sempre attaccati, sia perché ero uno importante ma anche perché non mi perdessi, visto che secondo loro ero un ritardato. Quindi non sapevo come fare a scappare e tornare coi miei."
"Un bel dilemma."
"Anche perché gli altri ragazzi alieni giocavano a pugnalarsi per scherzo, tanto non si ferivano! E io cominciavo a vedermela brutta, e se accoltellano anche me? Io non ero invulnerabile! Ma quando eravamo tutti in una grande piazza, ecco che arriva qualcuno a salvarmi! E chi era? Eh? Chi mi arriva?"
"Cosa vuoi che ne sappia?!"
"Il tuo tizio nel computer!"
Rimango interdetta. Cosa sarà il tizio nel computer? Il personaggio di un gioco? Una foto presa da internet? Un sim? Boh!
"Quale tizio?"
"Quello che si vede lì, coi tubi in testa!"
So bene di essere lenta a comprendere in certe occasioni. Mia madre mi ha sempre battuta a questo gioco, come salta di palo in frasca lei nemmeno Tarzan.
La parola "tubi" mi evoca l'immagine di grosse tubature smaltate di metallo, di quelle che convogliano i fumi della stufa nella canna fumaria. Me li vedo crollare "in testa" a qualcuno, che rimane esanime a terra. Sono più che certa che nel computer non ci sia nulla del genere. Proprio non capisco e la mia espressione bovina lo indica chiaramente.
"Quello con la pila al posto di un occhio."
Ah, ora ci siamo. Lo sfondo. Mi piace che il desktop sia originale, personalizzato: le foto di paesaggi saranno anche belle, ma non dicono niente di me, delle mie preferenze. Sul lavoro, riempio tutti i pc che utilizzo (e sono parecchi) di sfondi gattosi. A casa, mi sbizzarrisco con cose più hard.
Cosa avete capito, intendo immagini...meno convenzionali, ecco, che non uso sul lavoro perché sarebbero fonte di domande e commenti imbarazzanti. Possono essere i ritratti balordi dei miei compagni di musica ripresi in momenti topici, screenshot di videogiochi, foto curiose dal mondo. Per un po' ho alternato vari (impressionanti, lo devo ammettere) primi piani di Gollum. Al momento, mi trovo in fase Star Trek.
"Che poi non so perché devi mettere queste schifezze invece di qualche bel ragazzo."
"La bellezza è irrilevante?"
"Ma che cappero dici? Sempre orrori, finisce che te li sogni."
Forse è vero, ho un po' il gusto dell'orrido. Ma lei per contro si dimostra piuttosto superficiale: sotto la "pila" e i "tubi", quello è un bel ragazzo.
"Mamma, sei tu che l'hai sognato. Be', cosa faceva?"
"Ma chi è? Che personaggio è?"
"Mah, è uno del film...Sai, i soliti alieni..."
"Che film? Ma è buono o cattivo?"
La domanda mi spiazza. Ma poi ho un flash. Noi due che guardiamo l’ultima puntata di Star Trek Voyager, dopo aver seguito più o meno (anche se a spizzichi, all’ora di cena) tutte le ultime serie…lei che alla fine si gira e domanda: “Ma quella lì tutta pelata chi era?”
Sospiro. Del resto, nemmeno io sono molto fisionomista.
"Dipende dai punti di vista...Dai, come finiva la storia?"
"Arrivava con due spade e ZUM ZAM ZIM tagliava tutti gli alieni a fette, non poteva ucciderli però li rallentava e allora io lo seguivo, gli dicevo portami via, voglio tornare dai miei genitori! Subito lui credeva fossi anch’io uno degli invasori, stava per uccidermi, ma per fortuna si accorgeva che sanguinavo e finalmente mi credeva! Mi prendeva per mano e mi sollevava, andavamo via come volando…Pensavo: che brutto che è, però se mi aiuta...E scappavamo..."
Non è il caso di farle sapere che il suo eroe non avrebbe potuto usare due spade: nella foto non si vede, ma ovviamente gli manca un braccio, sostituito da una protesi cibernetica. Se glielo dicessi mi guarderebbe ancor più disgustata...
Quando accendo il pc osservo a lungo il mio pupazzone multiaccessoriato, che mi fissa imbambolato a sua volta.
Non è giusto. Io ho cercato l'inquadratura giusta, io ho preso lo screenshot, ho manipolato l'immagine per ridimensionarla e schiarirla e ritagliarla e renderla del formato giusto per farne uno sfondo, ho spostato tutte le icone perché non gli stessero in faccia e poi lui se ne va a fare il ganzo con mia madre, che nemmeno lo apprezza.
"Stanotte ho fatto un sogno proprio da matti. Sembrava una di quelle storie fantasy, dovresti magari provare a scriverla, eh?"
"Una storia fantasy? Racconta."
Per una volta che non ha avuto un incubo spaventoso non posso che incoraggiarla. Non so quante volte ho tardato ad addormentarmi perché spaventata dal resoconto di qualche suo brutto sogno.
"Ero un maschio, un ragazzo, lavoravo in una specie di ristorante. Ma...c'erano degli alieni!"
"Nel ristorante?"
"Invasori che ammazzavano tutti. Erano belli, sembravano un po' dei cavalieri e delle dame medievali, coi mantelli, vestiti lunghi, gioielli...Ed erano invulnerabili, li tagliavi e trafiggevi e non si facevano niente. Be', arrivavano questi e tutti scappavano, la mia famiglia sparita, io mi nascondevo in una stanza. Avevo paura, ma ero anche curioso, volevo vedere questi alieni terribili, e anziché scappare sbirciavo da un buco. Ma dovevo aver indossato un vestito che assomigliava alla loro uniforme, forse apposta per mimetizzarmi. Be', quando mi scoprivano non solo mi credevano uno di loro, ma usciva fuori che addirittura ero il sosia perfetto del fratello scemo della generalessa che stava comandando l'invasione! Questa mi guardava e non capiva se ero davvero suo fratello o no, nel dubbio mi ha preso con lei. Tra l’altro era una donna crudelissima…"
"Perché fratello scemo?"
"Lo era davvero, non sapeva parlare, mugolava solo, faceva dei versi, e meno male perché neanch'io sapevo la loro lingua. Però la capivo. Il problema era che a questo punto tutti mi stavano sempre attaccati, sia perché ero uno importante ma anche perché non mi perdessi, visto che secondo loro ero un ritardato. Quindi non sapevo come fare a scappare e tornare coi miei."
"Un bel dilemma."
"Anche perché gli altri ragazzi alieni giocavano a pugnalarsi per scherzo, tanto non si ferivano! E io cominciavo a vedermela brutta, e se accoltellano anche me? Io non ero invulnerabile! Ma quando eravamo tutti in una grande piazza, ecco che arriva qualcuno a salvarmi! E chi era? Eh? Chi mi arriva?"
"Cosa vuoi che ne sappia?!"
"Il tuo tizio nel computer!"
Rimango interdetta. Cosa sarà il tizio nel computer? Il personaggio di un gioco? Una foto presa da internet? Un sim? Boh!
"Quale tizio?"
"Quello che si vede lì, coi tubi in testa!"
So bene di essere lenta a comprendere in certe occasioni. Mia madre mi ha sempre battuta a questo gioco, come salta di palo in frasca lei nemmeno Tarzan.
La parola "tubi" mi evoca l'immagine di grosse tubature smaltate di metallo, di quelle che convogliano i fumi della stufa nella canna fumaria. Me li vedo crollare "in testa" a qualcuno, che rimane esanime a terra. Sono più che certa che nel computer non ci sia nulla del genere. Proprio non capisco e la mia espressione bovina lo indica chiaramente.
"Quello con la pila al posto di un occhio."
Ah, ora ci siamo. Lo sfondo. Mi piace che il desktop sia originale, personalizzato: le foto di paesaggi saranno anche belle, ma non dicono niente di me, delle mie preferenze. Sul lavoro, riempio tutti i pc che utilizzo (e sono parecchi) di sfondi gattosi. A casa, mi sbizzarrisco con cose più hard.
Cosa avete capito, intendo immagini...meno convenzionali, ecco, che non uso sul lavoro perché sarebbero fonte di domande e commenti imbarazzanti. Possono essere i ritratti balordi dei miei compagni di musica ripresi in momenti topici, screenshot di videogiochi, foto curiose dal mondo. Per un po' ho alternato vari (impressionanti, lo devo ammettere) primi piani di Gollum. Al momento, mi trovo in fase Star Trek.
"Che poi non so perché devi mettere queste schifezze invece di qualche bel ragazzo."
"La bellezza è irrilevante?"
"Ma che cappero dici? Sempre orrori, finisce che te li sogni."
Forse è vero, ho un po' il gusto dell'orrido. Ma lei per contro si dimostra piuttosto superficiale: sotto la "pila" e i "tubi", quello è un bel ragazzo.
"Mamma, sei tu che l'hai sognato. Be', cosa faceva?"
"Ma chi è? Che personaggio è?"
"Mah, è uno del film...Sai, i soliti alieni..."
"Che film? Ma è buono o cattivo?"
La domanda mi spiazza. Ma poi ho un flash. Noi due che guardiamo l’ultima puntata di Star Trek Voyager, dopo aver seguito più o meno (anche se a spizzichi, all’ora di cena) tutte le ultime serie…lei che alla fine si gira e domanda: “Ma quella lì tutta pelata chi era?”
Sospiro. Del resto, nemmeno io sono molto fisionomista.
"Dipende dai punti di vista...Dai, come finiva la storia?"
"Arrivava con due spade e ZUM ZAM ZIM tagliava tutti gli alieni a fette, non poteva ucciderli però li rallentava e allora io lo seguivo, gli dicevo portami via, voglio tornare dai miei genitori! Subito lui credeva fossi anch’io uno degli invasori, stava per uccidermi, ma per fortuna si accorgeva che sanguinavo e finalmente mi credeva! Mi prendeva per mano e mi sollevava, andavamo via come volando…Pensavo: che brutto che è, però se mi aiuta...E scappavamo..."
Non è il caso di farle sapere che il suo eroe non avrebbe potuto usare due spade: nella foto non si vede, ma ovviamente gli manca un braccio, sostituito da una protesi cibernetica. Se glielo dicessi mi guarderebbe ancor più disgustata...
Quando accendo il pc osservo a lungo il mio pupazzone multiaccessoriato, che mi fissa imbambolato a sua volta.
Non è giusto. Io ho cercato l'inquadratura giusta, io ho preso lo screenshot, ho manipolato l'immagine per ridimensionarla e schiarirla e ritagliarla e renderla del formato giusto per farne uno sfondo, ho spostato tutte le icone perché non gli stessero in faccia e poi lui se ne va a fare il ganzo con mia madre, che nemmeno lo apprezza.
Che delusione. Sarà pure un Borg, ma si comporta come un maschio qualunque.
Mascalzone. Ora ti sostituisco col coniglio più grande del mondo, così impari.
Eccolo.
3 commenti:
^_^
Dannato Borg traditore...
Il borg impugnava la seconda spada con la protesi cibernetica, ce l'aveva attaccata con il nastro adesivo.
@Oracolo:
Poi si domandano perchè una finisca per lasciar perdere gli uomini e prendersi animali domestici...almeno loro non ti tradiscono.
Magari ti mordono, ti sbranano, ti rubano il cibo e ti disturbano di notte, ma puoi sempre contare su di loro. Per essere morsa, sbranata, derubata, svegliata...però sono sinceri!
@sgerwk:
Dici che la spada era la protesi cibernetica? Ma era un Borg o l'omino playmobil?
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